Nuova recensione scritta dal nostro amico, ormai fidato, Massimo Comi. Oggi ci parlerà di un ragazzo che abbiamo già conosciuto attraverso l'intervista di venti giorni fa, se ve la siete persa, correte a leggerla. Jo Brown è un cantautore dall'anima soul e oggi Massimo analizzerà il suo inedito "Yes I'm Cool".
Una canzone sicuramente ballabile, dalle venature funk, riviste in chiave moderna, che vuole essere un omaggio dell'autore ai suoi miti della musica black, quali James Brown e Michael Jackson.
Devo ammettere che nel brano sento molto più il primo che il secondo, con un sottofondo melodico di musica elettronica, pieno di effetti e sfumature particolari, che si ripete in modo ossessivo per l'intera durata del pezzo, come la frase che ne fa da titolo.
A livello testuale e melodico, dunque, non abbiamo una grande varietà, poiché, come detto, si presenta la ripetizione continua degli elementi fondativi della canzone, quali il beat elettronico che fa da base al cantato, con un testo che sembra voler ribadire all'infinito un concetto, cioè che il protagonista della canzone è una persona “cool”, da ammirare ed imitare.
In realtà, il protagonista stesso è una persona un po' imbranata, che cerca di rendersi indipendente dagli altri, per inseguire il suo sogno di fare musica e che vuole essere cool come i suoi idoli della musica black.
Jo Brown, il cui nome d'arte appare in parte come un omaggio al grande James Brown, ci tiene a sottolineare che non è un perdente e che è schiavo della musica. Dice inoltre che gli piace vivere da solo e che vuole gridare forte il proprio nome, per farlo conoscere nell'universo musicale.
Allo stesso tempo, l'artista afferma che è incredibile che non sia il solo ad avere questa voglia di indipendenza, aggiungendo che gli sembra una bella cosa ed avvertendo quella che può essere considerata la sua lei di pensarci due volte prima di avere a che fare con lui.
La sensazione che prova nel tentativo di cambiare sé stesso per apparire “cool” è quella di sentirsi pazzo, perché si tratta di una cosa che non ha mai fatto. La sua presunta pazzia deriva anche dalla contentezza che prova a sentirsi solo, facendo conoscere il suo nome, urlandolo al mondo.
Pur sforzandomi, non ho trovato elementi di originalità in questa canzone, che ha comunque il pregio di restare in testa, grazie proprio alla già citata ripetizione ossessiva di alcuni elementi e della base elettronica che fa da sottofondo al cantato.
La canzone mi sembra il classico “riempi pista”, un pezzo che vedo bene in una discoteca per invitare le persone a gettarsi nel ballo, proprio per il carattere “danzereccio” che possiede il brano, che mi appare adatto per essere eseguito in loop, proprio perché la sua struttura intrinseca è un insieme di elementi che vanno, appunto, in loop, creando un circuito di sensazioni positive che si spande per l'aria e che comunica a tutti che ciascuno di loro può essere “figo”, grazie al potere della musica, che rende liberi.
Nell'ultima parte del brano, è proprio il testo che invita l'ascoltatore a muovere il proprio corpo al ritmo della musica: tutti devono alzarsi e cominciare a seguire il ritmo; non bisogna restare fermi, ma lasciarsi trascinare dalla musica e muoversi di conseguenza.
Mi ha colpito in particolare il verso in cui il cantante invita la sua lei, come se fosse una cheerleader, a dargli metaforicamente le lettere della parola “cool”: mi è parsa una trovata originale per “movimentare” il testo, che altrimenti avrebbe rischiato di essere privo di invenzioni originali e giochi di parole interessanti.
Il linguaggio utilizzato da Jo Brown è basato molto sullo slang giovanile, con molti versi accostati fra loro, caratterizzati da una brevità ed un'immediatezza che rendono la canzone subito comprensibile e fruibile da parte di chi la ascolta e la balla.
Cosa dire quindi alla fine? Che si tratta di un brano facile da capire e memorizzare, apparentemente costruito e composto per trasmettere sensazioni ed emozioni immediate, accostate l'una all'altra, in un susseguirsi di stimoli uditivi ripetuti ad oltranza, proprio per stampare nella mente di chi ascolta il messaggio principale della canzone, cioè che il protagonista vuole distaccarsi dagli altri e trovare la propria indipendenza, per diventare “figo” come gli artisti che lo hanno influenzato.
A mio parere, esiste nel testo un contrasto, non so quanto voluto, tra il messaggio di cui ho parlato immediatamente sopra e la voglia di unirsi alle altre persone per far festa: Jo, infatti, nomina sia il dj che quella che dovrebbe essere la sua lei, utilizzando molto spesso la parola “party” (“festa” in italiano).
Da una parte c'è quindi la voglia di sentirsi indipendente e dall'altra quella di festeggiare con le altre persone: probabilmente, il collegamento fra queste due sensazioni apparentemente opposte sta proprio nel sentirsi “cool”, perché, se ci si sente così, si può benissimo sia emergere, spiccare tra la folla, che unirsi ad essa in una festa senza fine.
Quindi, pur non essendo un brano molto originale, “Yes I'm Cool” riesce a catturare l'attenzione dell'ascoltatore con la sua essenzialità e la sua musicalità: questo è già un buon punto di partenza.
Jo Brown - "Yes I'm Cool" - Official Video
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