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Immagine del redattorePaKo Music

INTERVISTA A VERONICA VEZZOSI

Aggiornamento: 15 set 2020

Oggi abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con una ragazza conosciuta per caso durante un contest su Instagram. Ci ha incuriositi molto e abbiamo voluto proporle di far parte delle nostre playlist e del nostro progetto. Andiamo a parlare con Veronica Vezzosi e scoprire la sua musica e la sua personalità.


Veronica Vezzosi

Ciao Veronica, ti ringraziamo molto per aver portato la tua musica anche da noi, per come possiamo ti aiuteremo a farti conoscere.

- Passiamo subito all’intervista, parlaci un po’ di te… raccontaci chi sei, da dove vieni… Racconta ai nostri lettori quando hai avuto il tuo primo approccio con la musica?

Innanzitutto ciao a tutti e grazie mille per avermi dato la possibilità di farmi conoscere attraverso i vostri canali! Mi chiamo Veronica Vezzosi, ho 25 anni e abito in un piccolo paesino in provincia di Reggio Emilia. Nella vita oltre a cantare faccio l’insegnante di lingue straniere (inglese e tedesco). Il mio approccio con la musica risale a molti anni fa, quando a soli quattro anni accompagnavo mia madre a cantare nelle rassegne corali della provincia. La musica è sempre stata parte di me, un modo per esprimermi ed entrare in contatto con la mia natura e la natura delle cose che mi circondano. Dopo anni di canto corale e individuale presso un istituto musicale pareggiato della mia zona, ho iniziato ad esibirmi in spettacoli teatrali di musical, concerti in acustico con musicisti provenienti da paesi e città limitrofi, ed animazioni musicali in bar e ristoranti che continuano ancora oggi. Da qualche anno ho all’attivo profili social e canali Youtube in cui pubblico cover e arrangiamenti personali di pezzi già noti. Infine in tempi più recenti ho iniziato a scrivere anche pezzi miei, che sto facendo uscire grazie alla collaborazione con amici musicisti e produttori, il tutto in maniera completamente indipendente.

- Soprattutto vorremmo sapere se sei cantautrice o solo interprete? Scrivi tu le canzoni che canti? Suoni qualche strumento?

Solitamente scrivo io i testi e le topline della parte vocale nei miei pezzi. Per l’arrangiamento musicale come dicevo spesso mi appoggio ad amici musicisti che mi possono aiutare a tirare fuori meglio l’idea melodica che ho in testa e a realizzarla nel modo più riuscito possibile. Ho suonato per qualche anno il pianoforte – che studiavo all’istituto pareggiato in cui facevo canto – ma poi purtroppo ho smesso. Al momento non suono nessuno strumento ed è uno dei miei rammarichi maggiori. Dico sempre che dovrei iniziare a suonare la chitarra… spero di farcela un giorno!

- Quando hai capito che volevi fare proprio questo nella vita?

Sin da piccola. Non l’ho “deciso”, né propriamente “capito”… diciamo che è stata una cosa naturale, che ho dato quasi per scontata. Dico così perché non potrei fare altrimenti: letteralmente non potrei concepire una vita senza musica e senza canto. È una parte di ciò che sono, è una necessità. Spero di avere la fortuna di poterlo fare per sempre.


Durante un live... Veronica Vezzosi

- Ora parliamo un po’ del tuo meraviglioso brano. MILANO FA RUMORE. Di cosa parla questa canzone? Cosa vuoi dire con questo brano a coloro che ascoltano?

Milano nella canzone è una metafora, il simbolo di una realtà in cui spesso ciò che conta è solo l’apparenza, ma la sostanza non viene quasi mai valorizzata, a volte nemmeno percepita. E’ una realtà di “tante maschere e pochi volti” per dirla alla maniera di Pirandello, in cui spesso ci sentiamo obbligati a fingere di essere diversi da ciò che siamo per poter essere apprezzati, accettati, catalogati come “normali”. Anche nel mondo della musica è così: quasi sempre ti viene confezionata addosso un’immagine ad hoc, un’identità costruita a tavolino solo perché è meglio vendibile, un prodotto commercialmente più forte. La canzone parla di questi meccanismi e di come invece sia importante trovare la forza di rimanere autentici e fedeli verso sé stessi, prima di tutto. Il pezzo è stato prodotto e realizzato presso la casa di produzione musicale e artist development Cosmophonix, con sede a Mantova.

- Quando non canti, ascolterai musica di altri artisti (emergenti e non) c’è qualcuno che apprezzi particolarmente?

Certo, ascolto davvero tanta musica. Appena ho un momento libero durante il giorno mi metto le cuffie e apro Spotify. Mi piace moltissimo scoprire artisti nuovi ogni giorno, tramite i suggerimenti che mi escono con le playlist, tramite i film che guardo al cinema o in tv, grazie ai consigli di amici. La musica in generale mi piace tutta, quindi eleggere un solo artista preferito per me è un compito pressoché impossibile… diciamo che nell’ultimo periodo ascolto spesso Morgan Saint e Phoebe Bridgers. Loro sono davvero forti e hanno una vocalità femminile da cui traggo ispirazione. Un’altra musa indiscussa per me è Birdy.

- Hai avuto degli artisti che ti hanno cambiato o influenzato particolarmente nel tuo stile?

Ti ripeterei le tre che ho detto sopra: Morgan Saint, Birdy, Phoebe Bridgers. Al momento sono loro quelle a cui mi ispiro di più. Ma in realtà ogni artista può dare suggerimenti interessanti da cui imparare qualcosa. Per questo dico che scegliere “il preferito” è impossibile.

- Ogni canzone che scriviamo è un segno indelebile per noi, un tatuaggio e delle volte, una cicatrice. Abbiamo visto che nel 2019 eri già uscita con due brani, uno in italiano “Il tuo nome” e uno, il primo, in inglese “See You Everywhere”. Ti andrebbe di parlarci di quei brani? Come sono nati, di cosa parlano ecc…

“Il tuo nome” è un brano molto intimo e personale. Parla del dolore della perdita, del vuoto che lascia la morte, che ci spiazza e dal quale ci sembra di non poter mai ripartire. Parla del conforto dato dal sentire sempre la presenza della persona che ci ha lasciati accanto a noi, nelle sfide della vita, e di come questo possa, in qualche modo, aiutarci a trovare la spinta per continuare. Perché la vita va avanti, nonostante tutto. “See you everywhere” invece ha una tematica molto più “soft”, se si vuole: parla di un amore a distanza, di due persone che si amano ma che vivono lontane, ma ne dà una visione positiva ed ottimistica in cui la forza del sentimento supera le difficoltà imposte dall’essere fisicamente distanti.

uno scatto particolare di Veronica Vezzosi

- Spiegaci come nascono le tue canzoni?

Ho un testo in mente, delle parole che devono uscire, e le butto fuorì di getto, solitamente in una specie di diario che tengo apposta per appuntarmi le mie idee musicali. Il testo in questione è spesso già accompagnato da una melodia nella mia mente, e la registro mentre la canticchio così da non dimenticarla. Poi lavoro su questo materiale con gli amici musicisti di cui ti parlavo, oppure con i miei produttori di Mantova, i ragazzi di Cosmophonix.

- A quale di questi tre brani sei più legata o ti ha dato maggiori soddisfazioni?

A tutti e tre, ognuno a modo suo. Rappresentano diverse fasi della mia vita e della mia crescita musicale, quindi li reputo tutti importanti. Quello che forse mi ha toccata più intimamente è stato “Il tuo nome”, anche per via del tema delicato di cui tratta. Quello che mi ha dato maggiori soddisfazioni in termini di ritorno e feedback degli ascoltatori invece è stato “Il tuo nome”. Ma come ti dicevo sono un po’ tutti e tre “figli miei”, quindi li amo tutti allo stesso modo!

- Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Hai già dei brani pronti nel cassetto o ti dedicherai di più ai live? A quanto pare hanno già iniziato a ripartire… (Ognuno di noi tra l’altro ha un suo pensiero personale su questo argomento, tu cosa ne pensi?)

Spero vivamente che tutto possa tornare al più presto ai ritmi e alle modalità di prima. Suonare dal vivo per chi fa musica è come il pane quotidiano, non si può stare senza, è un’altra delle necessità di cui ti parlavo prima. Io ho la fortuna di avere spesso occasione di cantare tramite le serate di animazione musicale in bar e ristoranti della mia zona, quindi mi posso “sfogare” così… ma ho amici che suonano e fanno musica per vivere che sono fermi da tanto, o che comunque sono ripartiti ma con poca roba. E’ dura… spero davvero che questa fase passi al più presto. Per quanto riguarda i miei progetti futuri, sto continuando a scrivere e spero di poter uscire al più presto con un nuovo pezzo che ho già in cantiere e sto ultimando sempre con la squadra di produzione Cosmophonix. Spero che sia l’inizio di un progetto più ampio che ho intenzione di sviluppare con loro.


- Per concludere l’intervista ogni artista ha una domanda a scelta…

Fatti una domanda che avresti voluto ti facessi e poi risponditi.

Non ho particolari domande.


Contatti Social VERONICA VEZZOSI


 

Cover di “Volevo scriverti da tanto”, brano di Mina


Non è una cosa che facciamo abitualmente ma vogliamo aggiungere anche il singolo "MILANO FA RUMORE" perché personalmente ritengo che sia un brano da ascoltare.


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1 comentário


Little Bi
Little Bi
15 de ago. de 2020

Davvero una canzone bellissima

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