Oggi abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con una ragazza conosciuta per caso durante un contest su Instagram. Ci ha incuriositi molto e abbiamo voluto proporle di far parte delle nostre playlist e del nostro progetto. Andiamo a parlare con Veronica Vezzosi e scoprire la sua musica e la sua personalità.
Ciao Veronica, ti ringraziamo molto per aver portato la tua musica anche da noi, per come possiamo ti aiuteremo a farti conoscere.
- Passiamo subito all’intervista, parlaci un po’ di te… raccontaci chi sei, da dove vieni… Racconta ai nostri lettori quando hai avuto il tuo primo approccio con la musica?
Innanzitutto ciao a tutti e grazie mille per avermi dato la possibilità di farmi conoscere attraverso i vostri canali! Mi chiamo Veronica Vezzosi, ho 25 anni e abito in un piccolo paesino in provincia di Reggio Emilia. Nella vita oltre a cantare faccio l’insegnante di lingue straniere (inglese e tedesco). Il mio approccio con la musica risale a molti anni fa, quando a soli quattro anni accompagnavo mia madre a cantare nelle rassegne corali della provincia. La musica è sempre stata parte di me, un modo per esprimermi ed entrare in contatto con la mia natura e la natura delle cose che mi circondano. Dopo anni di canto corale e individuale presso un istituto musicale pareggiato della mia zona, ho iniziato ad esibirmi in spettacoli teatrali di musical, concerti in acustico con musicisti provenienti da paesi e città limitrofi, ed animazioni musicali in bar e ristoranti che continuano ancora oggi. Da qualche anno ho all’attivo profili social e canali Youtube in cui pubblico cover e arrangiamenti personali di pezzi già noti. Infine in tempi più recenti ho iniziato a scrivere anche pezzi miei, che sto facendo uscire grazie alla collaborazione con amici musicisti e produttori, il tutto in maniera completamente indipendente.
- Soprattutto vorremmo sapere se sei cantautrice o solo interprete? Scrivi tu le canzoni che canti? Suoni qualche strumento?
Solitamente scrivo io i testi e le topline della parte vocale nei miei pezzi. Per l’arrangiamento musicale come dicevo spesso mi appoggio ad amici musicisti che mi possono aiutare a tirare fuori meglio l’idea melodica che ho in testa e a realizzarla nel modo più riuscito possibile. Ho suonato per qualche anno il pianoforte – che studiavo all’istituto pareggiato in cui facevo canto – ma poi purtroppo ho smesso. Al momento non suono nessuno strumento ed è uno dei miei rammarichi maggiori. Dico sempre che dovrei iniziare a suonare la chitarra… spero di farcela un giorno!
- Quando hai capito che volevi fare proprio questo nella vita?
Sin da piccola. Non l’ho “deciso”, né propriamente “capito”… diciamo che è stata una cosa naturale, che ho dato quasi per scontata. Dico così perché non potrei fare altrimenti: letteralmente non potrei concepire una vita senza musica e senza canto. È una parte di ciò che sono, è una necessità. Spero di avere la fortuna di poterlo fare per sempre.
- Ora parliamo un po’ del tuo meraviglioso brano. MILANO FA RUMORE. Di cosa parla questa canzone? Cosa vuoi dire con questo brano a coloro che ascoltano?
Milano nella canzone è una metafora, il simbolo di una realtà in cui spesso ciò che conta è solo l’apparenza, ma la sostanza non viene quasi mai valorizzata, a volte nemmeno percepita. E’ una realtà di “tante maschere e pochi volti” per dirla alla maniera di Pirandello, in cui spesso ci sentiamo obbligati a fingere di essere diversi da ciò che siamo per poter essere apprezzati, accettati, catalogati come “normali”. Anche nel mondo della musica è così: quasi sempre ti viene confezionata addosso un’immagine ad hoc, un’identità costruita a tavolino solo perché è meglio vendibile, un prodotto commercialmente più forte. La canzone parla di questi meccanismi e di come invece sia importante trovare la forza di rimanere autentici e fedeli verso sé stessi, prima di tutto. Il pezzo è stato prodotto e realizzato presso la casa di produzione musicale e artist development Cosmophonix, con sede a Mantova.
- Quando non canti, ascolterai musica di altri artisti (emergenti e non) c’è qualcuno che apprezzi particolarmente?
Certo, ascolto davvero tanta musica. Appena ho un momento libero durante il giorno mi metto le cuffie e apro Spotify. Mi piace moltissimo scoprire artisti nuovi ogni giorno, tramite i suggerimenti che mi escono con le playlist, tramite i film che guardo al cinema o in tv, grazie ai consigli di amici. La musica in generale mi piace tutta, quindi eleggere un solo artista preferito per me è un compito pressoché impossibile… diciamo che nell’ultimo periodo ascolto spesso Morgan Saint e Phoebe Bridgers. Loro sono davvero forti e hanno una vocalità femminile da cui traggo ispirazione. Un’altra musa indiscussa per me è Birdy.
- Hai avuto degli artisti che ti hanno cambiato o influenzato particolarmente nel tuo stile?
Ti ripeterei le tre che ho detto sopra: Morgan Saint, Birdy, Phoebe Bridgers. Al momento sono loro quelle a cui mi ispiro di più. Ma in realtà ogni artista può dare suggerimenti interessanti da cui imparare qualcosa. Per questo dico che scegliere “il preferito” è impossibile.
- Ogni canzone che scriviamo è un segno indelebile per noi, un tatuaggio e delle volte, una cicatrice. Abbiamo visto che nel 2019 eri già uscita con due brani, uno in italiano “Il tuo nome” e uno, il primo, in inglese “See You Everywhere”. Ti andrebbe di parlarci di quei brani? Come sono nati, di cosa parlano ecc…
“Il tuo nome” è un brano molto intimo e personale. Parla del dolore della perdita, del vuoto che lascia la morte, che ci spiazza e dal quale ci sembra di non poter mai ripartire. Parla del conforto dato dal sentire sempre la presenza della persona che ci ha lasciati accanto a noi, nelle sfide della vita, e di come questo possa, in qualche modo, aiutarci a trovare la spinta per continuare. Perché la vita va avanti, nonostante tutto. “See you everywhere” invece ha una tematica molto più “soft”, se si vuole: parla di un amore a distanza, di due persone che si amano ma che vivono lontane, ma ne dà una visione positiva ed ottimistica in cui la forza del sentimento supera le difficoltà imposte dall’essere fisicamente distanti.
- Spiegaci come nascono le tue canzoni?
Ho un testo in mente, delle parole che devono uscire, e le butto fuorì di getto, solitamente in una specie di diario che tengo apposta per appuntarmi le mie idee musicali. Il testo in questione è spesso già accompagnato da una melodia nella mia mente, e la registro mentre la canticchio così da non dimenticarla. Poi lavoro su questo materiale con gli amici musicisti di cui ti parlavo, oppure con i miei produttori di Mantova, i ragazzi di Cosmophonix.
- A quale di questi tre brani sei più legata o ti ha dato maggiori soddisfazioni?
A tutti e tre, ognuno a modo suo. Rappresentano diverse fasi della mia vita e della mia crescita musicale, quindi li reputo tutti importanti. Quello che forse mi ha toccata più intimamente è stato “Il tuo nome”, anche per via del tema delicato di cui tratta. Quello che mi ha dato maggiori soddisfazioni in termini di ritorno e feedback degli ascoltatori invece è stato “Il tuo nome”. Ma come ti dicevo sono un po’ tutti e tre “figli miei”, quindi li amo tutti allo stesso modo!
- Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Hai già dei brani pronti nel cassetto o ti dedicherai di più ai live? A quanto pare hanno già iniziato a ripartire… (Ognuno di noi tra l’altro ha un suo pensiero personale su questo argomento, tu cosa ne pensi?)
Spero vivamente che tutto possa tornare al più presto ai ritmi e alle modalità di prima. Suonare dal vivo per chi fa musica è come il pane quotidiano, non si può stare senza, è un’altra delle necessità di cui ti parlavo prima. Io ho la fortuna di avere spesso occasione di cantare tramite le serate di animazione musicale in bar e ristoranti della mia zona, quindi mi posso “sfogare” così… ma ho amici che suonano e fanno musica per vivere che sono fermi da tanto, o che comunque sono ripartiti ma con poca roba. E’ dura… spero davvero che questa fase passi al più presto. Per quanto riguarda i miei progetti futuri, sto continuando a scrivere e spero di poter uscire al più presto con un nuovo pezzo che ho già in cantiere e sto ultimando sempre con la squadra di produzione Cosmophonix. Spero che sia l’inizio di un progetto più ampio che ho intenzione di sviluppare con loro.
- Per concludere l’intervista ogni artista ha una domanda a scelta…
Fatti una domanda che avresti voluto ti facessi e poi risponditi.
Non ho particolari domande.
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Cover di “Volevo scriverti da tanto”, brano di Mina
Non è una cosa che facciamo abitualmente ma vogliamo aggiungere anche il singolo "MILANO FA RUMORE" perché personalmente ritengo che sia un brano da ascoltare.
Davvero una canzone bellissima