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Intervista a Valiente

L’intervista di oggi è ad un’artista di origini argentine ma con base a Vienna, città dove ha potuto far riunire le sue più grandi passioni; dalla musica anni 50, alla recitazione passando per l’umorismo e così è partito il suo progetto.

Oggi parliamo direttamente con lei anche del suo inedito “Unicornio”.

Ciao, piacere di conoscerti, benvenuta sulle pagine di PaKo Music.

Presentati e raccontaci un po’ delle tue passioni citate sopra

⁃ Quando e come hai capito che la musica doveva far parte della tua vita?

La prima cosa che ho scoperto non é stata la musica, ma il teatro. Ho iniziato all'età di otto anni nel gruppo di teatro della scuola. Anche a scuola ho cominciato a cantare, nel coro, all'età di dieci anni.

Dopo la scuola sono andata avanti con le lezioni di teatro, con diversi insegnanti. E dopo ho anche frequentato la scuola di musical. In quell'epoca ho anche cominciato con le lezioni private di canto.

Ho fatto l'attrice per diversi anni (a Buenos Aires), ma quando mi sono trasferita a Vienna, sei anni fa, per diversi motivi non mi è stato possibile farlo. Quindi ho deciso di formare la mia band e introdurre elementi teatrali nella mia performance. Si potrebbe dire, che sono una attrice che canta. ;-)

⁃ Le tue origini argentine quanto hanno influito sul tuo percorso musicale?

Effettivamente il mio modo di pormi ed il mio carattere solare ed aperto, molto simile a quello italiano, mi da una marcia in più qui in Austria dove il carattere della gente é decisamente diverso; questo mi ha non solo aiutato nel mio percorso, ma ha anche risvegliato la mia passione per la musica latina che in realtà è più centroamericana che specifica dell'Argentina ma che qui è totalmente esotica.

⁃ Sappiamo che sei a Vienna dal 2015 e qui prende vita la band “Valiente”.

Cosa significa il nome e cosa rappresenta?

Il termine “valiente” significa letteralmente ardito, coraggioso ed ha molto a che vedere con il mio percorso di vita; é un nome che mi da forza ed audacia.

⁃ Quali sono i tuoi artisti di riferimento, coloro che hanno influenzato la tua musica?

In primo luogo sono una grande appassionata degli anni 50, soprattutto delle donne dal carattere forte e con un grande senso di autoironia, personaggi come Caterina Valente e Lucille Ball. Per quanto riguarda invece la mia musica, cerco di renderla il più personale possibile dando ai ritmi latini, pur essendo moderni, un tocco vintage e retrò.

⁃ Nel 2019 realizzi il tuo primo singolo “Unicornio”.

Parlaci di questo singolo, davvero bello, solare, latino, direi anche un po’ ska. Di cosa parla, raccontaci qualcosa che già non sappiamo.

Volevo lanciare il mio primo singolo e volevo che fosse qualcosa di tipico argentino. Un tango sarebbe stato troppo drammatico e troppo di nicchia, quindi non era una delle opzioni. È stato così che ho pensato di fare una cumbia argentina. È un ritmo molto allegro, per ballare anche se non sai ballare. ;-)

L'argomento saltò fuori parlando con una mia amica. Li ho conosciuto il mio fidanzato. Ma non ero sicura, non volevo una relazione fissa, e per la mia storia di vita, non mi fidavo degli uomini. Parlando con questa mia amica, raccontandole delle mie insicurezze, mi dice: “Ma questo ragazzo è musicista, è un tipo sensibile, è interessato al veganismo, vuole bene agli animali, ha una mente aperta, gli piace parlare di cose profonde (etc., etc.)... Hai trovato un unicorno!”


⁃ Che progetti hai per il futuro? Hai già qualcosa di pronto da pubblicare?

- Sto lavorando al mio primo album. Sarà un album con cinque singoli originali e cinque o sei covers degli anni cinquanta e sessanta ma fatti in una mia versione, una versione latina, ma senza perdere il tocco vintage. Anche li singoli originali saranno così: Latin ma con un tocco vintage, e con testi molto divertenti. Sono molto emozionata di registrare quest'album. Il primo singolo (in realtà sarebbe il secondo) uscirà a breve.

- In un futuro prossimo (corona permettendo) mi piacerebbe andare avanti con le rappresentazioni del mio spettacolo “Latina”. É uno spettacolo di grandi classici degli anni cinquanta e sessanta, che tutti conoscono e amano, rivisitati in diciassette diversi ritmi latinoamericani sui quali cantare e ballare. Forse un giorno riuscirò a portare il mio show anche in Italia. Mi piacerebbe tantissimo!


⁃ L’argentina è la terra del tango, della sensualità. Che esperienze hai avuto nella tua terra di origine?

Più che amante del tango tradizionale in sé, sono una grande estimatrice di Astor Piazzolla anche se non era il tipo di musica che si ascoltava in casa mia, è stata più che altro una scoperta casuale della mia adolescenza.


⁃ Cosa pensi della musica di oggi? E della musica italiana?

Non amo per niente la musica artefatta, i prodotti industriali e preconfezionati che imperversano attualmente nelle radio; preferisco gli artisti che esprimono la propria individualità.

Non conosco benissimo la musica italiana soprattutto quella moderna, ma mi piacciono molto gli anni 50/60, la prima Mina, il primo Celentano, Rita Pavone... e alcuni brani dei cantautori più classici come Bennato e De André.

⁃ Quali emozioni riesce a regalarti la musica quando canti?

Non è solo la musica di per sé che mi da emozioni, quanto la vicinanza e la partecipazione del pubblico. I miei concerti non sono per la gente ma con la gente.



⁃ Stiamo vivendo un periodo storico tutti quanti, sotto diversi punti di vista. Il covid19 ha paralizzato tutto il mondo, quindi anche in Austria e in Argentina. Come hai vissuto il periodo di quarantena? E come stai vivendo questo momento?

La quarantena mi ha colpito proprio mentre ero a Buenos Aires, fortunatamente sono riuscita a rientrare con un volo di rimpatrio e ho proseguito la quarantena in casa mia a Vienna.

Purtroppo non è buon momento per chi fa musica visto che la maggior parte degli eventi viene cancellata. Essendo anche artista di strada, il passaggio è poco, il turismo è sensibilmente ridotto, chi lavora lo fa da casa e i soldi non girano. È abbastanza triste ma passerà anche questo.

⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta.

C’è qualcosa che non ti ho chiesto ma avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Cantare in un posto grosso come il Forum a Milano accompagnata da una Big Band facendo il tutto esaurito e con tutto il pubblico che balla, divertendoci tutti assieme.

 

Unicornio - Valiente


 

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