Mattia Greggio è un musicista veneto, con la passione per la musica, in particolare modo del suo strumento, fin da piccolo innamorato del pianoforte.
Ciao Mattia, grazie per esser entrato a far parte delle playlist di “PaKo Music” e di aver portato la tua musica a tutti noi.
⁃ Presentati brevemente e spiegaci come ti sei approcciato alla musica, al tuo strumento e a questo genere?
Mi chiamo Mattia Greggio, nato a Verona, classe 91. I miei studi e il mio lavoro riguardano principalmente l'ambito tecnico/elettronico, niente a che vedere con l'ambiente musicale. La musica, però, è sempre stata la mia più grande passione fin da bambino, tant'è che all'età di 6 anni per convincere i miei genitori a iscrivermi ad una scuola di pianoforte inventai una bugia, dicendogli che il mio migliore amico andava a scuola di pianoforte. Alla fine (pensa un po' il destino) il mio amico era veramente iscritto a pianoforte, per di più al conservatorio, e così è nata una fortissima amicizia con la musica. Il mio genere è solo strumentale; questo perché la cosa che adoro di più della musica è la potenza che hanno i suoni di trasmetterci emozioni.
⁃ Parlaci di come è nato il brano “The Journey Begins Now” e di cosa parla.
Il brano è nato con il progetto "The Gardens of the Moon". Si Tratta di un EP di 8 brani, di cui 5 sono stati composti come colonna sonora per l'omonimo libro fantasy "I giardini della luna" (titolo in italiano). "The Journey Begins Now" cerca di raccontare il finale di questo libro, dove tutti i protagonisti si separano intraprendendo ognuno il suo viaggio, dando vita così ad una lunga e corposa saga fantasy. Fino a quel momento i protagonisti erano tutti uniti. Mi sono immaginato la loro separazione cercando quindi di dare una nota malinconica al brano, ma anche speranzosa.
⁃ Le emozioni che si provano quando si ascolta un genere come il tuo e quel brano sono tante, tu cosa vuoi comunicare con la tua musica? Diciamo che non è musica per tutti.
Vorrei comunicare sempre le emozioni, i sentimenti, le sensazioni che ho cercato di dare al brano. Cercare di fare capire attraverso i soli suoni il senso, la storia il tema senza l'uso di un testo. È una musica che forse non tutti ascoltano perché non è una musica che magari ascolteresti in macchina o in altre situazioni. Per quello c'è la radio e le radio non trasmettono questo genere musicale. È una tipologia di musica che però viene molto ricercata in tantissimi ambiti. Nel mondo dello streaming questa musica è più viva che mai.
⁃ Quando componi un nuovo brano, vieni ispirato da qualcosa in particolare o hai le idee chiare da prima di lavorarci?
Attualmente tutti i brani che ho composto hanno avuto un'idea ben chiara fin dall'inizio. A volte cerco un'emozione o una sensazione piuttosto che un momento che sto vivendo. Altre volte, come in The Gardens of the Moon o in Nocturnia Theme, cerco di raccontare qualcosa di specifico.
⁃ Quali sono i tuoi compositori di riferimento?
Non ho dei compositori di riferimento, che è diverso da "non ho compositori che mi piacciono". Molti associano queste due affermazioni completamente diverse. Cerco di dare una mia identità ai miei brani per evitare che possano essere etichettati come un copia incolla o una brutta copia di qualche brano di altri artisti/compositori.
⁃ Hai un brano a cui sei più legato rispetto ad altri? E perché?
Onestamente sono legato a tutti i miei brani. Hanno tutti una loro storia, un loro percorso. Ogni brano ha dei miei sentimenti ed emozioni racchiuse ed è per questo che sono legato a tutti. Poi, se alcuni sono riusciti meglio di altri, questo è tutto un altro discorso.
⁃ Ho una curiosità, cos’è per te la musica? E’ più un’esigenza o una valvola di sfoga?
È tutto! Non ha caso la mia pagina Facebook (e il mio vecchio blog ormai chiuso per mancanza di tempo per gestirlo) si chiama Music Life. È un esigenza perché ne sento il bisogno quotidianamente. È una valvola di sfogo per quando gira male (in tutti i sensi). È una carica di adrenalina quando invece le cose vanno bene.
⁃ Il tuo ultimo lavoro è “Welcome Yuna” di cosa parla?
Questo è un brano che avrei "voluto" non comporre. Io e la mia compagna, tra gennaio e febbraio, abbiamo perso la nostra gattina che ci ha lasciati per una bruttissima malattia incurabile. È morta il giorno del suo 9° mese di vita.
È nato un piccolo mio progetto personale: volevo raccontare di lei, di quando è arrivata, di quando giocava o si faceva coccolare e di quando ci ha lasciato. Non volevo dimenticarla.
Quando ho composto il primo brano, dove cerco di raccontare il suo arrivo nella nostra vita, ho capito che dovevo fermarmi li. Ci faceva stare bene ricordare solo il suo arrivo.
⁃ Quali sono i tuoi progetti futuri? Ti sei prefissato degli obiettivi?
Attualmente ho progetti che nascono ogni giorno e che mi frullano nella testa fino a che non li porto a termine. Molti li accantono per fare spazio ad altri. Al di là di tutto al momento ho due progetti importanti. Sto partecipando a due contest musicali. Spero di fare un buon lavoro!
⁃ Un’ultima domanda che sto facendo a tutti gli artisti che stiamo intervistando.
Siamo in piena emergenza a causa del Coronavirus, abbiamo sentito molti artisti appellarsi al governo chiedendo delucidazioni su quando e come poter ripartire a fare serate, concerti e così via… Vorrei sapere anche il tuo pensiero. Cosa ne pensi?
Chiaramente, visto il mio genere, è un argomento che non mi tocca direttamente. La musica unisce, i concerti uniscono e creano assembramenti ed è la cosa da evitare in questo periodo. Sarà molto dura per i locali e i ristoranti ripartire, di conseguenza sarà difficile per gli artisti che vivevano di serate nei locali.
- Domanda a scelta… Fatti una domanda che avresti voluto ti facessi e risponditi…
Faresti della musica il tuo lavoro principale?
Fare musica per lavoro può "ucciderti" musicalmente facendotela odiare come quelli che odiano il proprio lavoro. Ma può renderti la personale più felice e soddisfatta se riesce a gestire bene il tutto. Quindi si, io per la musica correrei questo rischio cercando di tenermela sempre stretta.
Mattia Greggio - The Journey Begins Now
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Mattia, la tua musica è poesia!
Fantastico ! The garden of moon... adoro il pianoforte!