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INTERVISTA A MARCO CONTE

Aggiornamento: 1 giu 2020

Oggi abbiamo il piacere di intervistare un cantautore e autore eclettico, partito dal pop punk per arrivare all’indie pop e mescolarlo con il rap.

Classe ’89, nativo della provincia di Varese, artista nell'anima, andiamo subito a conoscerlo.


Marco Conte

Ciao Marco, grazie per averci permesso di regalare la tua musica a coloro che ci seguono.

PaKo Music farà tutto quello che potrà per divulgare la tua musica. Ora parliamo di te.

⁃ Parlaci un po’ di te. Presentati brevemente e spiegaci in quale modo ti sei approcciato alla musica e come sei passato da un genere agli altri?

Ciao! Sono un cantautore, mi piace dire "cantastorie", perché cerco di parlare e di raccontare sempre fatti reali ed emozioni vissute. Il fatto di muovermi da un genere all'altro è un po' una mia caratteristica: cerco di creare un mondo diverso per ogni canzone e per ogni persona a cui è dedicata.

⁃ Abbiamo notato che ti piace sperimentare e avere molte collaborazioni, hai un duetto o, appunto una collaborazione, che ti è rimasta più nel cuore e per quale motivo?

Forse quella con la mia amica Alessandra Insalaco: lei è sempre stata disponibile a lavorare alle idee che le proponevo e a prestare la sua voce dolcissima ed espressiva alle mie emozioni.


Marco Conte in Studio "Phaser Recording Studios"


⁃ Quando ti sei accorto di avere una passione per la musica, com’è nata? E con quali strumenti componi i tuoi brani?

Ognuno ha delle cose speciali che lo fanno stare bene. E' come una voce dentro di noi, in alcune fasi della vita è più quieta, in altre grida più forte, ma ce la portiamo sempre dentro. Ho iniziato a suonare la chitarra un po' per gioco quando facevo le medie e per anni ho composto alla chitarra. Poi ho capito che ogni suono, ogni timbro e ogni strumento può ispirarti a comporre qualcosa di diverso, perciò ora compongo nei modi più diversi e più strani!


⁃ Raccontaci dei tuoi brani, di cosa parlano e cos’è che ti ispira maggiormente? Parlaci anche del tuo singolo "Desirée". Chi è questa ragazza? Cosa racconti con questa canzone?

Sembrerà strano, ma la mia prima fonte di ispirazione è la musica stessa: improvvisare al piano o alla chitarra delle melodie mi permette di entrare in contatto con me stesso e, per così dire, di "liberarmi" per buttare fuori emozioni vissute e magari rimaste inespresse.

I miei brani solitamente parlano di relazioni: di rapporti (di diverso tipo), di incontri quotidiani. Mi piace raccontare e ricordare fatti e persone reali e specifiche; i destinatari delle mie canzoni hanno sempre nomi e cognomi e volti precisi.

Desirée è semplicemente un'amica che mi ha chiesto di dedicarle un brano!

Nel testo ho travasato e trasferito la lotta interiore che stavo affrontando nei giorni in cui l'ho composta: la lotta per affermare la musica nella mia vita, unita al disagio di sentirsi a volte incompresi e, per dir così, "diversi".


Copertina di "Desirée"

⁃ Hai degli autori di riferimento che apprezzi particolarmente e che hanno influenzato il tuo modo di fare musica?

I songwriters americani (gente come Ed Sheeran e Ryan Tedder dei One Republic) che mi hanno insegnato a giocare con la creatività e a divertirsi mentre si crea. Alcuni autori italiani come Andrea Leprotti, che è anche mio insegnante, o come Ermal Meta mi hanno trasmesso il gusto della parola e dell'autenticità e della sincerità dei sentimenti che si esprimono.

⁃ Per ogni autore/cantautore le proprie canzoni sono come dei figli, è così anche per te? Hai un brano a cui sei più legato e perché?

Sono molto legato alla canzone Irene, ascoltabile sugli stores, perchè mi ha permesso di fare molte amicizie, di iniziare a trovare il mio stile, di divertirmi su tanti palchi.


⁃ Parlaci un po’ della tua prima band i "The Fhackers".

E' stata una vera avventura: eravamo molto affiatati e desiderosi di divertirci. Non era solo la musica, era una vita insieme: le trasferte, il punk rock, le giornate in studio, le birre e le nottate al Mc Donald...


Marco Conte

⁃ Hai progetti per il futuro? Cosa farai quando si potrà tornare ad essere veramente liberi?

Ho in programma di studiare sempre di più: la musica e la composizione in particolare è un'arte e come tale va coltivata e perfezionata. Sono sempre alla ricerca della mia crescita artistica tramite nuovi maestri, nuovi palchi, nuove collaborazioni e nuovi eventi.

⁃ Un’ultima domanda che sto facendo a tutti gli artisti che stiamo intervistando.

Siamo in piena emergenza a causa del Coronavirus, abbiamo sentito molti artisti appellarsi al governo chiedendo delucidazioni su quando e come poter ripartire a fare serate, concerti e così via… Tu come la pensi?

Purtroppo la situazione è difficile e caotica in ogni ambito. E' agli occhi di tutti che la situazione poteva essere gestita meglio. Comunque quello che mi colpisce ogni giorno è vedere il diverso atteggiamento di colleghi e non. Molti avanzano (giustissime) lamentele. Molti fanno vedere di che pasta sono fatti reinventando il proprio lavoro o creandosene uno nuovo. I secondi mi trovano sempre pronto a collaborare e a dargli il mio supporto.

- Domanda a scelta… Se dovessi intervistarti da solo, quale domanda ti porresti?

Perché seguire Marco Conte?

Perché cerca di fare della musica un'esperienza condivisa, perché cerca di portare chi lo segue, lo conosce e lo ascolta dentro le sue giornate e dentro le sue canzoni.

 

Phaser Recording Studios




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1 Comment


CHRISTIAN ILARIA
CHRISTIAN ILARIA
May 29, 2020

Un grande!

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