L’intervista di oggi è a un artista di origini salentine ma nato in Svizzera. Un giovane cantautore con un bel bagaglio di esperienze. Conosciamolo subito attraverso queste quattro chiacchiere.
Ciao Jo, è davvero un piacere di conoscerti e, soprattutto, benvenuto sulle pagine di PaKo Music. Presentati ai nostri lettori, racconta qualcosa di te.
⁃ Raccontaci da dove arriva il tuo nome d’arte “Jo Brown”?
Cantando in inglese era necessario avere anche un nome d’arte straniero. Tutti i miei amici mi chiamavano e mi chiamano Jo. Invece per il cognome abbiamo semplicemente deciso di trasformare il mio cognome Bruno in Brown. E alla fine Jo Brown ci sembrava perfetto. Sui social però iniziai già nel 2012 a chiamarmi così, salvo poi ritornare al mio vero nome e cognome “Giordano Luigi Bruno”.
⁃ Quando hai iniziato ad approcciarti alla musica e in quale modo?
Durante la scuola materna mi piaceva cantare con il mio walkman sull’altalena e sapevo tutte le sigle dei cartoni animati a memoria. All’età di 12 anni iniziai a studiare canto e pianoforte. La passione per la musica me l’ha trasmessa mio padre. In casa avevamo dei registratori per cassette con microfonini e a 10 anni con la tastierina provavo a comporre le prime canzoni
⁃ Quindi, i tuoi miti di riferimento sono James Brown e Michael Jackson, tanto che hai voluto omaggiarli scrivendo il tuo ultimo singolo. Quanto ha influenzato la loro musica sui tuoi brani?
Direi che quello che ascolti assiduamente poi ti influenza in un modo o nell’altro. Le mie canzoni sono frutto di tutta la musica che mi ha trasmesso forti emozioni. Era inevitabile che alla fine scrivessi con una penna soul.
⁃ Hai mai pensato di scrivere e cantare in italiano?
Assolutamente si e vi posso svelare che nell’album ci saranno anche brani in italiano dal sapore molto soul.
⁃ Parliamo del tuo ultimo inedito, “Yes I’m Cool” raccontaci di cosa parla e com’è nato questo pezzo?
Parla di un ragazzo un po’ goffo che cerca di imitare i suoi idoli e che si incoraggia a vedersi bello e ad accettarsi nelle sue imperfezioni. Ecco che questa esortazione “Yes, I’m Cool” risulta poi alla fine un invito ad apprezzare l’imperfezione e a celebrare ciò che non rientra nei canoni del classico prototipo, che oramai ci propinano da tutte le parti.
⁃ Sappiamo che hai partecipato al programma tv su Sky “Sanremo New Talent” classificandoti secondo. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Intanto la città di Sanremo ti rapisce in quel vortice di festa. In quella settimana si respira musica in ogni angolo. Il programma è stato una bellissima esperienza. Ritrovarmi secondo su oltre 3000 partecipanti è stata una gran bella soddisfazione.
⁃ Vuoi raccontarci qualcosa anche delle tue esperienze come attore?
Tutto è nato per caso. Un giorno per caso passò in tv il classico serpentone. Cercasi attori o comparse per film di Maccio Capatonda. Decisi per gioco di inviare alcune foto alla mail indicata e dopo qualche giorno mi chiamarono per un provino a Cologno Monzese. E da lì arrivarono altre occasioni come lo spot per il Milan e addirittura feci la comparsa in un film per il mercato cinese intitolato “Only You”.
⁃ Che programmi hai per il futuro? Come ti vedi e dove ti immagini tra dieci anni?
Per il momento stiamo ultimando le registrazioni del mio primo album e non vediamo l’ora di pubblicarlo. Tra 10 anni mi auguro di aver l’opportunità di pubblicare altri dischi e continuar a suonare la mia musica in giro.
⁃ Non è facile vivere con la musica, spesso è una sofferenza per gli artisti. Pensi che la musica regali più gioie o dolori? E per quale motivo?
Io credo che molti artisti puntino al successo. Fare musica vuol dire soprattutto creare. Il fatto di avere delle opportunità per vivere di musica è un problema del governo. In Italia il cantante non viene visto come un lavoro alla pari del segretario. Lo abbiamo visto con questa emergenza e soprattutto sono stati i big della musica a fare rumore. Il governo diversamente non ha assolutamente avviato alcuna iniziativa di proprio pugno.
⁃ Stiamo vivendo un periodo storico tutti quanti, sotto diversi punti di vista. Il Covid19 ci ha obbligato a rimanere a casa per due mesi circa. Come hai vissuto quel periodo di quarantena?
Durante la quarantena è stato veramente dura. Non avevo più stimoli esterni ed ero arrivato a pensare di sparire per sempre dai social e di non pubblicare più nulla.
⁃ Siamo arrivati a fine intervista… Domanda a scelta. C’è qualcosa che non ti ho chiesto ma avresti voluto ti chiedessi? Puoi farti una domanda e risponderti.
La domanda che spesso mi pongo è ti stai amando veramente?
La risposta che mi dò è sono felice perché posso di nuovo godermi le piccole cose. Andare a prendere un caffè con un amico. Girare per i negozi e curiosare qua e là. Sono le piccole cose che ci rendono veramente felici.
Jo Brown - Yes, I'm Cool - Official Video
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